Nel 1906 la casa in cui morì John Keats fu interamente acquistata dalla Keats-Shelley Memorial Association.
Nel 1903 le stanze in cui Keats e Severn avevano vissuto erano occupate da due scrittrici americane, la signora James Walcott Haslehurst e sua madre, che dedicavano molto tempo ad accogliere i visitatori che volevano vedere il luogo in cui Keats aveva trascorso i suoi ultimi giorni. La casa si trovava allora in pessime condizioni e le due signore avrebbero desiderato acquistarla per poterla ristrutturare e mantenere come “luogo sacro”, ma non avevano abbastanza denaro. Nel febbraio di quello stesso anno il poeta americano Robert Underwood Johnson, scendendo la Scalinata di Piazza di Spagna per osservare la casa, notò il suo aspetto rovinoso, entrò e si informò. In seguito contattò alcuni letterati americani residenti a Roma e un eminente gentiluomo inglese per discutere la questione.
Il poeta e brillante diplomatico inglese Rennell Rodd, che più tardi salvò
dal degrado le tombe di Keats e Shelley nel Cimitero Acattolico della città, assunse la presidenza dell’incontro. Gli americani presenti erano Robert Underwood Johnson e la moglie Katharine, Norman Hapgood, Agnes Repplier, James Herbert Morse e la moglie Lucy Gibbons, Harry Nelson Gay e Martha Gilbert Dickinson. Edith Wharton non riuscì a essere presente ma espresse la propria approvazione al progetto. Johnson propose che i membri delle commissioni negli Stati Uniti, nel Regno Unito e in Italia raccogliessero i fondi necessari; Rennell Rodd guidò l’operazione nel Regno Unito, Johnson negli Stati Uniti e Nelson Gay in Italia. Lavorarono con molto impegno, contando sull’appoggio del Presidente Roosevelt e del Re Edoardo VII, e dopo tre anni i loro sforzi furono ricompensati.
La proposta di comprare la casa si concretizzò il 30 dicembre 1906 con un pagamento in contanti pari a $14.000 e un mutuo di $8.000. Alla cerimonia ufficiale d’inaugurazione, avvenuta il 3 aprile 1909 alla presenza del Re d’Italia Vittorio Emanuele III, parteciparono i discendenti dei poeti, l’ambasciatore americano Lloyd Griscom, Sir Rennell Rodd, Rudyard Kipling, Adolpho de Bosis (un giovane studioso italiano di Shelley) e Nelson Gay.
Il Museo ospita attualmente una delle più importanti biblioteche sulla letteratura romantica
e un’esclusiva collezione di manoscritti, quadri e altri oggetti memorabili. La Casa ha un ruolo importante nella vita culturale di Roma grazie alla continua organizzazione di conferenze, mostre temporanee, letture e premi di poesia.
Tra coloro che hanno vissuto nelle stanze della Keats-Shelley House è importante ricordare lo scrittore e medico svedese Axel Munte che vi abitò alla fine del diciannovesimo secolo. Un’edizione della sua famosa opera The Story of San Michele (La Storia di San Michele), insieme ad alcuni appunti sulla sua vita e sull’amicizia con l’attrice italiana Eleonora Duse, fanno parte della collezione del museo.